Le autorità del Borneo sequestrano diversi crypto miner illegali che sfruttavano energia rubata
Le autorità della città di Miri, sull’isola del Borneo, hanno fermato un’operazione illegale di crypto mining e sequestrato le attrezzature in seguito alla segnalazione dei cittadini.
Secondo The Borneo Post, agenzia di stampa locale, Sarawak Energy ha scoperto l’operazione, che comprendeva 34 server per il crypto mining che operavano utilizzando elettricità rubata attraverso il cable tapping.
Le autorità hanno sequestrato tutte le attrezzature utilizzate nell’operazione, compresi i server e i cavi, mentre la polizia locale sta indagando sull’operazione di mining appena sgominata.
Sarawak Energy ha stimato che l’operazione utilizzava circa 6.000 ringgits malesi al mese (1300 $) di elettricità rubata. Un comunicato dell’azienda ha sottolineato che, sebbene Sarawak offra alcuni dei prezzi energetici più bassi della Malesia, il furto di energia rimane un problema.
Nel 2023 un’altra soffiata pubblica ha portato al sequestro di oltre 137 server per il crypto mining da parte delle autorità dello stato di Senadin, dove si trova Miri.
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Come riportato recentemente da Cointelegraph, i miner di Bitcoin (BTC) continuano a resistere al bear market prolungato, sebbene quest’ultimo abbia messo a dura prova molte attività. Di conseguenza, diverse società e operatori di mining hanno venduto BTC negli ultimi mesi.
L’ecosistema del mining Bitcoin ha registrato una serie di metriche importanti, con l’hash rate del network che ha toccato i massimi storici nel 2023, in corrispondenza con i massimi della difficulty della rete.
Se da un lato questo indica che la rete Bitcoin è al massimo della sua resilienza, con un numero record di miner che competono per le ricompense dei blocchi e per la sicurezza della rete, dall’altro mette a dura prova gli operatori più piccoli che non hanno la forza economica delle aziende più grandi.
Inoltre, con prezzi dell’elettricità più bassi, gli operatori diventano più redditizi, il che rappresenta un altro fattore alla base della tendenza a rubare l’elettricità dalla rete. In questo modo si eliminano i costi di gestione dell’elettricità, consentendo agli operatori illegali di accumulare profitti e pagare i costi dell’hardware.
Traduzione a cura di Matteo Carrone